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Beer tapping, studi in corso per prevenire le esplosioni di C02

Beer splashing out of brown bottleSe la birra va in aiuto alla scienza. Chi non conosce il fenomeno del cosiddetto beer tapping? Sì, stiamo parlando proprio di quello: l’eruzione impetuosa di schiuma che si sprigiona da una bottiglia se la si percuote in corrispondenza della sommità del collo. Ebbene, tale meccanismo (protagonista di uno dei più tipici scherzi da pub e dunque innescato volontariamente centinaia di volte dai buontemponi di turno) è stato l’oggetto di uno specifico studio condotto dal dottor Javier Rodríguez-Rodríguez dell’Università di Madrid e dai colleghi del Cnrs francese. Obiettivo? Non certo quello di meglio garantire l’ordine nei pressi dei banconi di spillatura all’interno dei locali pubblici; ma (e siamo seri) di definire un modello fisico che consenta di conoscere con maggiore precisione le dinamiche alla base degli episodi di improvvisa liberazione di grandi masse di anidride carbonica rimaste in precedenza disciolte per molto tempo in acqua.

Evenienze, queste, che possono riscontrarsi anche spontaneamente, in determinati contesti naturale (come i laghi, passibili di subire condizioni per cui si ha assenza prolungata di rimescolamento degli strati liquidi); e che rischiano di avere effetti devastanti: nel 1986 per esempio, un’esplosione di C02 dalla superficie del lago Nyos causò la morte di 1.700 persone che vivevano nelle vicinanze. Tornando alla ricerca, nel beer tapping era già noto come la virulenza della fuoriuscita fosse determinata dallo shock dell’urto: in particolare sembra che questo generi nella birra onde di espansione-compressione il cui moto frammenta le bolle preesistenti di C02 in altre più piccole, le quali tendono a riunirsi in ammassi, espandendosi molto più rapidamente rispetto a quelle da cui si sono originate. E il resto è ben noto… schiuma a pioggia!