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Birra a Natale? Ecco come stupire (e far felici) amici e parenti

Il periodo più pericoloso dell’anno per un vero appassionato di birra arriva con il Natale. Cene in famiglia ed appuntamenti gastronomici si susseguono a ritmo serrato, ed è impossibile, dopo una lunga teoria di spremute d’uva fermentate propinate da parenti ed amici, che proprio in questa occasione festiva si scoprono tutti degli epigoni di Veronelli, che la nostra mente non vada verso l’amato nettare di Cerere. Perché non portare in tavola e far conoscere a tutti le potenzialità di abbinamento che sappiamo la birra può avere? Possiamo scegliere due strade per sorprendere i commensali con una proposta birraria. La prima, più semplice, è quella di far sgattaiolare la birra sulla tavola imbandita, tra austeri Barolo e spocchiosi Champagne, quando questi si trovano in chiara difficoltà. Nella lunga sequenza di portate che di solito caratterizza queste maratone culinarie, spunta sempre il piatto che persino nel terzo livello dei corsi per sommelier, quello dedicato all’abbinamento, porta i docenti ad arrendersi, alzando la bandiera bianca dell’abbinamento con l’acqua (meglio della birra per un paludato sommelier!).

Quindi appena spunta un salmone affumicato selvaggio che, con il Gavi portato dalla zia, si trasforma in bocca in una sensazione di chiodo arrugginito, fate saltare fuori con nonchalance una Stout, anche una Guinness in lattina, per sommo spregio, e vedrete, dopo un attimo di sconcerto, i visi illuminarsi nella prova del nuovo abbinamento. Oppure con quel misto di sottaceti, che sempre fanno capolino nella loro inabbinabilità enologica, o con un capitone in carpione di aceto (terrore di tutte le enoteche d’europa), siate coraggiosi, e stupiteli con un matrimonio di assonanze sfoderando una fermentazione spontanea citrica ed acetica che andrà magicamente a fondersi con il piatto.

E ancora, con il dolce a base di cioccolato, che fino a quel giorno aveva fatto sembrare il Pinot di Pinot (che usualmente la nonna ha acquistato nella scatola in abbinamento al Pandoro) una limonatina annacquata…assestate il colpo finale stappando una grandissima Trappista come la Rochefort 10.

La seconda strada per portare le nostre amate bottiglie spumeggianti in una tavola delle feste, è quella di seguire il vino sulla strada dell’opulenza, del packaging, del lusso per batterlo sul suo terreno, nel puro abbinamento, senza timori reverenziali!

E allora, hanno stappato un prezioso Cartizze per gli antipasti di pesce? Ecco entrare una speziata, delicata, nobile e profumatissima Blanche, che avvolgerà i commensali con i suoi effluvi gentili di coriandolo ed agrumi e gli ripulirà il palato con una freschezza inarrivabile.

Il gioco si fa duro con un secondo di cappone ripieno al quale sembra difficile non darla vinta al Brunello di Montalcino dell’odiato cognato? Mettetelo in grandissima difficoltà con la sfrontatezza dell’outsider, schierando una Double Ipa americana che con alcool, caramello, amaro piccante e prolungato, giocherà come il gatto col topo con il Sangiovese toscano.

E , ormai al culmine del furore agonistico (e sulla soglia dell’alcolismo), affrontate i simboli delle feste con grande sicurezza.

Arriva il Panettone? Cosa meglio di un Barley Wine inglese, magari ancora un po’ giovane, con la sua ricchezza alcolica e il ben percettibile residuo zuccherino?

O, addirittura, l’abbinamento mito di ogni appassionato birrario: la Stille Nacht, nettare prodotto da De Dolle nelle Fiandre Occidentali del Belgio, che al suo arrivo ogni anno puntuale, nella prima settimana di Dicembre, fa esclamare agli appassionati di tutto il mondo: “Adesso è Natale!”

Con il Panetùn (come lo chiamano nelle terre di origine) è “matrimonio d’amore” con i profumi di frutta candita che vanno a baciare in bocca il cedro e l’arancio del dolce. Finiamo con il Torrone? E siamo al superalcolico, per lo zio, felice, ma ormai arreso all’evidenza della sconfitta. Noi non demordiamo e proponiamo ancora una birra per un abbinamento insospettabilmente azzeccato, da provare. Un’alcolica, tostata, cioccolatosa e corroborante nei suoi aromi di caffè, Imperial Stout, anche nelle versioni scandinave che fanno la felicità di tani ratebeerians danesi e norvegesi.

Lasciate dunque ogni indugio e timore, correte in un beershop e… Buone Feste!!!

 

Un commento

  1. Grazie per i consigli ho abbinato con successo alcune birre natalizie al panettone.. Proverò un barley wine magari invecchiato in botte con del cioccolato