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Hall of Fame. Capitolo XXV. Liefmans Goudenband Oud Bruin

Anche se la situazione attuale reca in sé una traccia solo parziale di un passato quasi leggendario e, nonostante la birra in questione non sia individuabile come la fondatrice della tipologia delle Flemish Brown Ales (Oud Bruin, in fiammingo), rimane senz’altro, di tale progenie, la più nota rappresentante. Parallelamente a quanto ammesso per la cugina Rodenbach Grand Cru (assunta nella nostra Hall of Fame quale capostipite delle Flemish Red Ale), anche per la Liefmans Goudenbandè doveroso riportare come, rispetto agli esordi epici del proprio marchio d’appartenenza (fondato nel 1679 a Oudenaarde, nelle Fiandre Orientali), oggi il marchio sia di proprietà di un gruppo industriale. Titolare dal 2008 è Duvel Moortgat quando ha acquistato il patrimonio della compagna Riva (di Dentergems), la quale aveva a sua volta assunto il controllo del brand di Oudenarde già nel 1990.

Le origini, per andare all’esatto punto di partenza della storia che stiamo raccontando, rimandano al 1679, anno di costituzione della Liefmans e di lancio sul mercato della Oud Bruin medesima, di cui la Goudenband (banda dorata) costituisce un’evoluzione. Sostanzialmente identica è peraltro la tecnica produttiva. Si prepara un mosto finalizzato a conferire colorazioni dalle intense tonalità brune (la voce corrente è un mix di Pils, Crystal e di varietà torrefatte); lo si bolle a lungo, ottenendo una sostanziosa caramellizzazione degli zuccheri; lo si fermenta in vasche di rame aperte, nelle quali, oltre all’inoculo di un lievito di proprietà (di derivazione Rodenbach), si lascia aperta la porta al concorso di batteri lattici; quindi lo si matura in cisterne d’acciaio inossidabile, per poi effettuare blend tra cotte d’età tra loro diverse, con conseguente avvio di processo rifermentativo.

Ecco, mentre la Oud Bruin nasce da un assemblaggio tra una porzione giovane e una invecchiata tra i 4 e gli 8 mesi (con una gradazione attestata al 5%), nella Goudenband – inizialmente etichettata come Ijzerenband (cerchio di ferro: alludendo a quelli delle botti) e qualificata come provisiebier, cioè birra da mantenimento in cantina: alla stregua di una Garde francese – la frazione affinata non lo è per meno di 12 mesi. Segue un ulteriore periodo di permanenza in bottiglia, in cella fresca, prima dell’uscita in commercializzazione. Inimitabile, il suo carattere dolce-acidulo, vinoso e ossidativo, la consacra tra i grandi classici da non non dimenticare.