Luigi D’Amelio lancia il marchio Schigibier con il birrificio Hibu
Aveva scosso, e non poco, la platea craft italiana la decisione di Extraomnes di esternalizzare la produzione presso il birrificio The Wall (VA) divenendo, di fatto, una beerfirm. E tutti a chiedersi: che fine farà Luigi “Schigi” D’Amelio, deus ex machina e artefice delle fortune del birrificio fin dall’apertura nel 2010, vincitore del titolo Birraio dell’Anno nel 2013? Il suo ruolo da head brewer e one man show del birrificio di Marnate dopo 11 anni era scalato, dopo la decisione della proprietà di passare al conto terzi, alla gestione con The Wall della messa a punto delle ricette, per poi ritrovarsi a fine 2024 con mansioni prettamente commerciali. Posizione che, per chi lo conosce, non poteva durare a lungo. E così è stato.
La notizia però è che dopo la recente ufficializzazione della fine dei rapporti con la società El Mundo, proprietaria di Extraomnes, Luigi ha trovato subito casa per la gioia dei tanti appassionati che avevano manifestato affetto e preoccupazione sulle pagine social commentando il comunicato di addio. Il nuovo percorso lo vede oggi come consulente birrario per un nuovo marchio che sarà realizzato dal brianzolo Hibu. Non una beer firm quindi, ma una realtà che nasce in seno a un birrificio esistente e che dal nome non lascia dubbi su quanto ci sarà del suo: Schigibier, si chiama così infatti il progetto che lo vedrà di nuovo in prima linea sul fronte produttivo e in etichetta ci sarà proprio il suo soprannome scritto però con caratteri fonetici.
“Ho trovato una tecnologia eccezionale da Hibu, con tanto di laboratorio e impianto pilota da 1000 litri dove posso mettere a punto le nuove ricette – ci racconta Schigi – a cui si aggiunge un team in produzione molto preparato che mi supporta nella realizzazione materiale. Sono molto contento, ho carta bianca e il nome direi che lo dimostra. Ovviamente mi sono portato dietro il mio modo di fare birra, come l’utilizzo dei lieviti liquidi o certe scelte in produzione”.
Belgio in prima linea e del resto non poteva che essere così. Nei fermentatori gorgoglia già una blond, una saison ambrata, e una ale speziata con pepe rosso cambogiano di Kampot e fermentata con un blend di trappist e saison. Le prime birre usciranno a metà maggio, ma i fan di Extraomnes non si aspettino repliche come ci tiene a precisare lo stesso Schigi: “Le birre saranno ovviamente diverse da quelle di Extraomnes, avranno un’impronta nuova. Non saranno neanche birre di Hibu, ma birre concepite come un progetto autonomo, seguito completamente da me al 100%. Anche da un punto di vista commerciale non ci sarà un listino unico, ma le birre dei due marchi andranno su canali diversi come se fosse un birrificio differente”.