Arriva Brewtroleum il carburante ricavato dalla birra
Che la birra fornisce energia è conclamato, basti pensare all’esclamazione “andare a tutta birra!” Non tutti sanno però che come un araba fenice, gli scarti della produzione brassicola possono rinascere e diventare letteralmente carburante per veicoli. Succede in Nuova Zelanda, dove la Gull Petroleum metterà sul mercato un propellente (già in distribuzione nelle pompe di Auckland) ottenuto da un’originale miscela di benzina e di bioetanolo ricavato appunto attraverso il riciclaggio dei cascami dei birrifici.
L’operazione, facente capo – sul fronte birrario – al gruppo DB Breweries, si presenta con un nome intrigante: Brewtroleum. Inizialmente si è sintetizzato etanolo mediante la fermentazione di sottoprodotti del luppolo; quindi lo si è miscelato a benzina Super, nella proporzione di 1 a 9, visto che al momento i motori non sono ancora in grado di funzionare con alte percentuali di etanolo. Certo non è una rivoluzione e il petrolio non rappresenta il futuro remoto dell’energia, però, a parità di prestazioni, il carburante “birroso” garantisce al momento l’8% in meno di carbonio rispetto alla normale benzina.
Lo smercio è stato avviato in 60 stazioni di servizio nel nord del Paese: l’innovativo propellente a 98 ottani verrà testato in commercio per un periodo di collaudo, al temine del quale si farà il punto, per verificare la risposta del pubblico e la possibilità di conseguire un diverso bilanciamento fra etanolo e benzina.